Uno dei temi principali della mia arte è lo specchio, inteso sia come segno di vanità sia come la più elevata trascendenza. Per me, spesso è l’eco delle più profonde varianti dello spirito, nello stile di Platone, che ho letto spesso a Rossinière. Ecco perché le mie ragazzine non guardano se stesse, il che sarebbe un banale segno di frivolezza, e non sono scandalose Lolite, ma sondano le profondità più remote dei loro esseri latenti. Così i miei quadri hanno molti livelli di significato (sparizioni sulla tela, per così dire) che duplica la sua storia, confessando la loro impenetrabilità.
Balthus